E’ DAVVERO COLPA MIA?
con attrici e attori della compagnia Theao
regia di Tino Danesi
27 novembre 2015
Sala Polifunzionale – Liscate
ore 21.00
INGRESSO LIBERO
“E’ davvero colpa mia?” è una serata teatrale di riflessione sul tema della violenza domestica e sul femminicidio a cura di Associazione Theao, dal 2013 impegnata per accendere ancora una volta i riflettori su un problema grave, che da qualche tempo a questa parte sta assumendo i contorni di una vera e propria emergenza sociale.
Perchè la violenza contro le donne in gran parte si consuma nel luogo in cui una persona dovrebbe essere più al sicuro. Le mura domestiche. La propria casa. Spesso in maniera subdola, invisibile, senza lividi. La chiamano ‘troppo amore’, ‘gelosia’, ‘brutto carattere’, ‘raptus’. Invece è ‘desiderio di possesso’, ‘mancanza di rispetto’, ‘lucida rabbia’.
Sono tantissime, troppe le donne che dall’inizio di quest’anno sono state picchiate, insultate, stuprate, perseguitate e anche uccise, dai propri partner, fidanzati, mariti o ex che siano. Troppo spesso le donne si accollano colpe non loro, pensano di essere inadeguate, di meritare in qualche modo la violenza che – fisica o psicologica – viene commessa contro di loro.
Nel corso della serata, con testi tratti da “Il buio oltre la porta” di Nicoletta Sipos, “Ferite a Morte” di Serena Dandini e “Casa di Bambola” di Henrik Ibsen, si è cercato con il teatro di dar voce a chi non riesce a farsi sentire, a chi non ha il coraggio di denunciare, a chi lancia segnali di aiuto che restano inascoltati, ma anche a chi purtroppo non c’è più. Con uno spiraglio di speranza, perchè la domanda “E’ davvero colpa mia?” è il primo passo per riuscire, un giorno, a liberarsi dall’inferno.
PROGETTOSETTANTA, il progetto culturale di rete sul territorio della Martesana lanciato ad aprile in occasione del 70° Anniversario della Liberazione a partire dal 25 NOVEMBRE – Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne lancia un impegno contro la violenza domestica e contro tutti i femminicidi.